"
"
fra gli Scozzesi, per un'apparizione soprannaturale. Noi crediamo cionnullameno che possa venire spiegata senza ricorrere ad un sovvertimento delle leggi ordinarie della natura; e forse i nostri leggitori verranno, io credo, di tal avviso, prima che si termini questo capitolo; ma abbandoniamo un tal soggetto alle loro meditazioni, lasciando così anche agli amatori de' prodigj la soddisfazione di trovar qualche pagina di questa storia ai loro gusti conforme.
Circa dugento passi lontano dalla fontana, il cavallo di Edgardo, fermatosi d'improvviso, rizzò le orecchie, impennossi e per due volte, punto dagli speroni, ricusò di andare avanti, come se gli fosse dinanzi qualche oggetto che lo spaventasse. Ravenswood, dopo avere vôlti gli occhi per ogni intorno, vide fra mezzo agli alberi e alle rovine, una donna seduta sulla stessa pietra, ove si stette in compagnia di Lucia, quando l'un l'altro il giuramento di eterno amore si diedero. La prima idea offertasigli all'animo fu, che Lucia avendo immaginato che egli si terrebbe su quel sentiero, si fosse colà trasferita per confortarlo almeno a sostenere la comune sciagura, e per congedarsi l'estrema volta da lui. Dopo aver fatti nuovi inutili sforzi per mandare innanzi il cavallo, finalmente ne scese, e legato l'animale ad un albero, corse alla fonte gridando: " Miss Asthon! Lucia! "
L'oggetto di femminili forme che egli avea colà contemplato, si volse immantinente verso di lui. Ma qual fu la sorpresa di Edgardo! In vece di scorgere i lineamenti della figlia del lord Cancelliere, gli si pararono agli occhi le luride sembianze della vecchia Alisa. Rimase attonito per lo stupore, e più grave e misto d'involontario atterrimento il rendettero e la singolarità dell'abito, che era un drappo bianco, o piuttosto bigio, affatto simile a funereo lenzuolo, entro cui avvolgeasi da capo a piè le fantasima e la statura che parea più grande e diritta della statura consueta di Alisa, e soprattutto lo strano fenomeno di veder sola e lontana quasi un miglio dalla sua dimora una donna inferma, cieca e decrepita. Continuando egli ad avviarsi verso quella visione di femmina, questa mise innanzi una mano come per vietargli di procedere oltre. Un pallor di morte coprivale il volto, e movea le labbra, come se articolasse parole, benchè non facesse udire suono veruno. Egli proseguiva nondimeno, allorchè si alzò in piede la larva, e camminando all'indietro sparve e si nascose, non v'ha dubbio, fra i diroccamenti, o fra le vicine boscaglie.
Non mancava certamente di coraggio il sere di Ravenswood; ma il suo
spirito nonessendo inaccessibile alle idee superstiziose che generalmente allor dominavano, si persuase con facilità di avere avuta una soprannaturale apparizione, e rimase alcuni istanti immobile sul sito ove avea cessato di scorgerla. Per ultimo, chiamando intorno all'animo tutta l'intrepidezza di cui era capace, si avvicinò alla pietra su della quale avea veduto assiso lo spettro; ma nulla annunziava che un ente mortale vi si fosse avvicinato, e l'erbe che le crescevano attorno, non apparivano pêste di sorte alcuna. E parimente addentratosi nelle boscaglie, per mezzo a cui gli sembrò sparisse la straordinaria visione, nemmeno ivi scorse verun indizio che vi fosse trascorsa, o vi stesse.
Colla mente ingombra di tutte quelle idee stravaganti e confuse che vanno unite alla persuasione di aver veduto un tremendo prodigio, il sere di Ravenswood ritornò laddove lasciato avea il cavallo, non senza guardarsi addietro più di una volta, per verificare se il misterioso ente fosse ricomparso. Ma o avess'egli veduto una creatura viva, o uno Spirito, o non fosse che giuoco d'un'agitata fantasia cotest'apparizione, certamente il prodigio non si rinnovellò a' suoi sguardi, e trovò il suo cavallo tutto molle di sudore, e tremante, in sentenza del cavaliere, di quella angoscia e paura che supponeasi inspirare agli animali la presenza di uno Spirito o di una fantasma. Benchè lo facesse camminar di passo, e lo accarezzasse colla mano per acchetarlo, durarono per qualche tempo nel palafreno i moti convulsi, come se avesse paventato di scorgere fra ciascun albero qualche nuova cagione di atterrimento.
" É egli possibile, pensava fra se medesimo, che i miei occhi m'abbiano in tal guisa ingannato? Non ho io riconosciuti i lineamenti della vecchia Alisa, benchè, a quanto pareami si tenesse più ritta del solito, e più alta ne apparisse la statura, e il camminar più leggiero? Che mai le infermità di questa vecchia fossero finte a solo fine di eccitare l'altrui compassione? O dovrei io prestar fede a quanto finora chiamai pregiudizj del volgo, e pensare che costei tenga commercio collo spirito delle tenebre, o che qualche ente soprannaturale ne abbia prese le sembianze per comparire al mio sguardo? Voglio schiarire un tale mistero, e procurarmi un dato stabile su cui fondar le mie idee. "
Fermo in tale proposito, si condusse all'orto di Alisa. Aperta erane la porta, ma benchè facesse bellissima giornata, e il sole in quell'ora scaldasse con più copiosi raggi la terra, non vide la vecchia seduta sullo scanno, ov'era solita a trascorrere sotto il salce piangente il suo tempo. Accostatosi alla casupola, udì una voce femminile che mandava gemiti e
grida. Picchiò alla porta, ma niun gli rispose; onde dopo avere aspettato alcuni istanti, alzòil saliscendi, entrò nella camera, e si trovò nel soggiorno del lutto e della desolazione. Vedeasi steso sul letticciuolo, ove la misera cieca avea esalato l'ultimo respiro, il corpo della medesima inanime, nè ancor per intero agghiacciato dal freddo di morte. La giovinetta che dimorava con essa, seduta ad un angolo della stanza, si contorcea le mani, mettea singulti, e parea lottasse fra il dolore inspiratole dalla morte della sua vecchia compagna, e la tema che l'idea di starsi presso un cadavere in lei risvegliava.
Lungi dall'apportarle calma la presenza del sere di Ravenswood, parve che le eccitasse moti di sorpresa, e pressochè di spavento. Poichè il Sere si fu adoperato a confortarla e a farla tranquilla, questa finalmente gli disse: " Vi siete sollecitato, lo vedo; pure giungete ancor troppo tardi. " Non potendo Edgardo comprendere il significato di queste espressioni, le mosse varie domande, e venne per ultimo a sapere, che Alisa, sentitasi assai male tutta la notte, aveva mandato a chiamare una vecchia sua vicina, colla quale s'intertenne quanto tempo le forze sue le permisero; e che accorgendosi dell'approssimare del momento estremo, l'avea incaricata di correre al castello di Ravenswood per pregare il sere di questo nome a trasferirsi da lei; e calcolando il tempo, la vecchia messaggiera poteva appena esservi arrivata, mentre la giovinetta parlava. Ma i corrieri spediti dai poveri sono per lo più negligenti, e fu verificato in appresso che la donna scelta a tale ufizio dalla moribonda, nemmeno si lasciò vedere al castello.
" Intanto, continuava il suo racconto Barbara, mistress Alisa manifestava somma impazienza; e l'agitazione del suo spirito sembrava aumentarsi a proporzione del diminuir delle forze. Pochi istanti prima di morire, l'ho udita volgere al cielo ferventissimi voti, perchè gli concedesse di vedervi anche una volta, e di potervi di nuovo rammentare le cose che vi aveva raccomandate. Ella è morta quando la campana del vicino villaggio sonava un'ora. "
Ultimi detti della giovinetta che trassero a fremere Ravenswood, il quale avea udito il tocco dell'ora pochi istanti prima della visione che atterrì sì fattamente il suo cavallo; onde quasi più non potea starsi dal dubitare, che questo non fosse stato lo spettro della defunta.
Per un riguardo, così ai doveri della umanità, come alla memoria di una donna mostratasi sempre affezionatissima alla casa di Ravenswood, Edgardo si prese cura delle esequie da celebrarsele. Udì da Barbara il
desiderio espresso per più riprese dalla defunta di essere sepolta in un cimiterio situato presso l'osteria della Tana della Volpe, in mezzo a cui trovavasi la tomba edificata ab antico per accogliere le mortali spoglie de' Ravenswood. Ed era tal cosa conforme alleusanze dei vassalli di Scozia, i quali per lo più bramavano che le loro ceneri andassero a giuocare vicino a quelle degli antichi lor feudatarj; ultima prova d'affetto che ad essi porgevano, e ricompensa ad un tempo di questo affetto. Premuroso Edgardo di compiere gli estremi voti di quella meschina, incaricò Barbara di ricercare nel vicino villaggio alcune donne che venissero a prestare gli ultimi ufizj a que' mortali avanzi, offerendosi, finch'ella tornasse, di far la guardia al cadavere; rito che aveasi per indispensabile nella Scozia, come il fu altre volte nella Tessaglia.
Partita Barbara, Ravenswood si trovò per circa mezz'ora da solo a solo a custodire il corpo esanime di colei che pochi istanti prima gli era comparsa in ispirito; così egli credea, a meno che i suoi occhi e la sua immaginazione non lo avessero nella più strana delle guise abbagliato; complesso inusitato di circostanze che, ad onta di posseduto naturale coraggio, in un vivissimo orgasmo il tenea.
" Ella è morta, ei pensava, pregando fervorosamente il cielo che le concedesse di vedermi anche una volta. Sarebb'egli dunque possibile che un voto concepito con vivacità ed ardore nell'ultima agonia della natura, potesse, anche dopo il nostro scioglimento, esser compiuto? Sarebbe possibile che l'anima, prima di lanciarsi fuor dei limiti di questo mondo mortale, serbasse la facoltà di mostrarsi a chi vi abita tuttavia, vestita delle forme da essa un tempo animate? E perchè, e a qual fine, tale sovvertimento delle leggi della natura sarebbe permesso? Vane ricerche! La morte sola può appagarle, e ne fa d'uopo a tal fine essere privi del calore di vita come quest'ente inanimato che mi sta innanzi agli occhi. "
Così parlando, volse un guardo sul cadavere, e provando tal quale ribrezzo a contemplare più a lungo quelle morte sembianze, le coperse con un lenzuolo. Indi si assise sopra una scranna di scolto legno, che portava gli stemmi della famiglia di Ravenswood; vecchio arnese di cui era riuscita ad impossessarsi Alisa, mentre i creditori, gli ufiziali della curia e i servi faceano preda delle suppellettili del castello che il defunto Lord costretto videsi abbandonare. Cercò intanto di sbandire, quanto il poteva, dalla sua mente, le superstiziose idee di cui l'aveano le dianzi narrate cose ingombrata. E per vero dire, stavano già in quella mente
assai lugubri pensieri senza che ne accrescessero la tetraggine i terrori derivati da soprannaturali avvenimenti. Non bastava forse, dopo essersi veduto l'amante riamato di lady Asthon, l'amico apprezzato e onorato dal padre della medesima, trovarsi solo, abbandonato, e custode del cadavere di una vecchia morta nello squallore lagrimevole dell'indigenza?
Fu nondimeno liberato d'un incarico sì penoso, più presto diquanto avrebbe potuto ragionevolmente sperare, mediante il ritorno di Barbara, che veniva, per valermi di una espressione militare, a cambiarlo, accompagnata da tre donne del vicino villaggio, situato alla distanza circa di un quarto di miglio di lì, e che erano accorse con maggior sollecitudine di quanta poteva da esse aspettarsi. Certamente, in qual si fosse altra occasione, si sarebbero affrettate meno, essendo una di queste paralitica, l'altra zoppa, più che ottuagenaria la terza. Quest'ultima, grande, fornita di forte complessione, e ad onta degli anni, non priva affatto dell'antico vigore, era quella medesima che avea trascorsa una parte della mattina colla defunta. Compiacendosi le menzionate femmine della preferenza che Barbara avea lor conceduta nel chiederle a questo funebre incarico, non perdettero un istante per venirlo ad assumere; perchè non avvi nella Scozia contadino d'entrambi i sessi che non faccia a gara per vedersi scelto alla cerimonia di prestar le esequie ad un morto. Non saprei dire, se ciò fosse per una conseguenza dell'indole grave ed entusiastica, caratteristica, non v'ha dubbio, del popolo scozzese, o se per una ricordanza di antiche idee, giusta le quali l'istante degli onori funerei prestati ai morti ne diveniva uno di godimento pei vivi; ond'è che i lauti pasti, ed anche l'ubbriachezza, andavano e vanno per lo più in questo paese congiunti alle esequie de' trapassati. Ma quanto piacere gli uomini provavano nella parte sollazzevole di cotal festa, detta Dirgie, altrettanto ne traevan le donne, dalla più trista; dalle cure cioè che voglionsi dare al defunto prima di consegnarlo alla terra. Aggiustare le membra irrigidite dalla morte sopra una tavola preparata a tal uopo, avvolgere in un bianco lenzuolo il cadavere, collocarlo entro la bara, erano fazioni che affidate venivano alle vecchie, e in cui le vecchie singolarmente si deliziavano.
Giunte le tre sibille insieme a Barbara, salutarono il sere di Ravenswood con un cupo sorriso, per cui gli tornò alla memoria lo scontro che Amleto fe' colle streghe in mezzo al prato inaridito di Forrer. Le fornì d'alcun po' di danaro, e raccomandò loro di prestare gli usati
ufizj al cadavere di Alisa; commissione che di tutto buon grado accettarono, non senza fargli intendere come fosse necessario ch'egli abbandonasse quella casupola, prima di incominciar elleno i loro riti. Nulla di meglio Edgardo auguravasi, e rimase ivi sol quanto facea di mestieri per chiedere in qual parte avrebbe potuto trovare il custode del cimiterio, ove lasciò la defunta di essere sepolta, e chiamato l'Eremitaggio, a fine d'avvertirlo che le preparasse il luogo dell'ultimo domicilio.
" Non faticherete molto a trovare John Mortsheugh, gli disse la decrepita fra le tre parche; egli abita vicino alla Tana della Volpe,luogo ove si sono celebrati di gran bei banchetti a motivo di funerali; che già una cosa non può starsi senza dell'altra. "
" É ben vero, commare, disse la zoppa appoggiandosi ad una stampella che correggea il difetto di una gamba più di tre pollici corta dell'altra, e mi ricordo ancora che ad uno di questi banchetti il padre del sere di Ravenswood, qui presente, stese morto di una stoccata per traverso al corpo il giovine Blackhall per un disparere nato fra loro bevendo vino, o acquavite, ciò poco serve. Povero giovine! arrivato a quella osteria allegro come un fringuello, e gli toccò uscirne coi piedi innanzi! Spettò a me l'incarico di seppellirlo. Quando n'ebbi ben bene asciugato il sangue, era il più bel cadavere che mai si fosse veduto! "
Ognuno crederà senza fatica che il racconto di questa storiella affrettò la partenza di Ravenswood; anche senza di ciò, infastidito a morte di una tal compagnia. Ma nel tempo impiegato per andare a ripigliare il cavallo, che lasciò legato ad un albero presso la siepe di cinta dell'orto di Alisa, e per istringere le cinghie della sella, e per apparecchiarsi a montarvi sopra, non potè a meno di udire un dialogo di cui erano, interlocutrici la ottuagenaria e la zoppa, egli argomento. La degna coppia erasi trasferita nell'orto per cogliervi ramerino, timo e altre erbe aromatiche, una parte delle quali doveva andare sul corpo della defunta, e la parte superflua venire adoperata ad uso di suffumigi alla stanza. La paralitica, già stanca per la corsa fatta, rimaneva intanto a custodire il cadavere, per paura che le streghe, o gli Spiriti, o i demonj se ne venissero ad impadronire. Dunque il sere di Ravenswood intese per necessità il seguente tratto di scena.
" Bel gambo di cicuta, o Ersilia! la zoppa dicea. Quante streghe ne' tempi andati non avrebbero abbisognato di migliore cavalcatura per attraversar l'aria a chiaro di luna e discendere fino nelle cantine del re di
Francia! "
" Dite bene, Lavinia, rispondeva l'ottuagenaria. Ma oggidì, anche il diavolo è divenuto duro quanto il lord Cancelliere e i signori del Consiglio privato, che hanno tutti cuori di sasso. Fino i ragazzi ci trattano come streghe; e sì! potremmo ben venti volte dire il paternostro al rovescio, e il diavolo non ci comparirebbe nemmeno. "
" L'avete mai veduto, Ersilia? "
" No; altro che in sogno qualche volta, e m'aspetto bene, un dì o l'altro, di essere bruciata per questo. Ma tanto fa! Lavinia, guarda il bel dollaro datoci dal sere di Ravenswood! Con questo manderemo a provvederci di pane, di birra e di tabacco,d'un po' d'acquavite che brucieremo collo zucchero, e venga, non venga il diavolo, commare, ad ogni modo non passeremo meno allegramente la notte. "
Accompagnò questi detti di un riso, onde la pergamena grinza delle sue guance fece udire uno scroscio molto simile al verso di un barbaggianni.
" Il sere di Ravenswood, riprese a dire la zoppa, è una persona di garbo, un uom generoso, e soprattutto un bel giovine, largo di spalle e stretto di arnioni. Oh sarà pure il bel cadavere! Vorrei io la commissione di seppellirlo. "
" Eh, sorella mia! soggiunse l'ottuagenaria. Gli sta scritto in fronte, che nè man d'uomo, nè man di donna lo stenderà sulla bara; potete esserne certa; lo so da buona banda. "
" Morirà dunque sul campo di battaglia, come la maggior parte de' suoi vecchi hanno fatto? O morirà di ferro, o di fuoco? "
" Non mi fate altre interrogazioni; credo però che non avrà lo stesso onore che ebbero i suoi vecchi. "
" Voi sapete, è vero, quelle cose che tanti non sanno, Ersilia; ma chi dunque vi ha contate tutte queste particolarità intorno al sere di Ravenswood? "
" Non pensate a ciò: badate solo a quel che vi dico. "
" Però, mi assicurate di non avere mai veduto il diavolo? "
" Oh! quel che dico lo tengo da buon canale, come se l'avessi veduto. La sorte di quel giovine era stata predetta, che egli non aveva anche addossata la prima camicia. Le predizioni mi sono state spiegate sol questa mattina, e si verificheranno, benchè abbiam fatto tutto il poter
nostro per impedirlo. "
" Zitta! odo il calpestio del suo cavallo Uhm! lo strepito che fa camminando non augura niente di bene. "
" Non venite mai, commari? gridò intanto la paralitica da starsene entro la casa. Facciamo e diciamo tutto quello che è da farsi e da dirsi. Se non ci spicciamo, le membra diverranno stirate; e lo sapete! ciò porta male ventura. "
Ravenswood si era già allontanato tanto che non poteva oltre udire i discorsi di queste femmine. Certamente, ei teneva in alto disprezzo la maggior parte de' pregiudizj intorno alla fattucchieria, ai presagi, alla divinazione, comunque dominassero con tanta generalità in tutta la Scozia, che chi mostrava sol dubitarne, veniva riguardato più empio d'un turco o d'un ebreo. Niuno il pareggiava nell'esser persuaso, che tante volte il timor della morte e i tormenti aveano forzate tante povere vecchie infermicce a confessarsi colpevoli di stregoneria; nè ignorava come tal confessione di un immaginario delitto fosse stata il fondamento di tante assurde e crudeli condanne, che hanno nel secolodecimosettimo disonorati i tribunali della Scozia. Ma l'apparizione immaginaria, o reale, veduta in quella mattina, gli avea ingombrato di tante idee superstiziose lo spirito, che si sforzava invano a sbandirle del tutto. Nè era per dir vero troppo atta a dissiparle la faccenda per cui trasferivasi all'osteria della Tana della Volpe, ove non tardò molto ad arrivare.
Prese ivi notizie intorno all'abitazione dì Mortsheugh, custode del cimiterio, detto l'Eremitaggio, ove il cadavere di Alisa doveva aver sepoltura; e dettogli che la casa di costui era alla metà del muro di cinta di questo soggiorno dei trapassati, a quella volta avviossi. Giacea il ridetto cimiterio fra due monti, entro picciola e stretta valle, bagnata da un limpido ruscello che sorgea d'una roccia, a piè della quale la natura avea scavata una grotta, cui l'arte in appresso diede internamente la forma di croce. Era questo difatto l'eremitaggio, entro del quale in remotissima età un qualche anacoreta sassone avea fatta penitenza, e lasciò poi al luogo il nome che tuttavia rimanevagli. Ne' tempi più vicini a noi, la ricca abbazzia di Coldingham aveva quivi fondata una cappella, ma di questa non vedeasi altro vestigio fuor del cimiterio che la ricignea, dove tuttavia venivano sepolti quelli che aveano, prima di morire, mostrata vaghezza di tal soggiorno pe' lor corpi fatti cadaveri. Alcuni tassi solitarj verdeggiavano tuttavia in quel sacro recinto, che aveva altre volte accolte le frali spoglie di tanti nobili baroni ed illustri guerrieri;
ma caddero in dimenticanza i lor nomi, e vennero distrutti i monumenti innalzati ad onor de' medesimi, intantochè durava ancora il rozzo sasso, foggiato a guisa di pilastro, che indicava il luogo, ove persone d'infima classe erano state sepolte.
L'abitazione del custode era una casupola appoggiata al muro del cimiterio, e sì bassa, che il tetto di essa toccava quasi terra dalle due bande. La stoppia da cui questo tetto era coperto, divenuta col tempo un terriccio, alimentava numerose famiglie di vetriuole, di semprevivi, e d'erbe d'ogni specie, in guisa che a primo aspetto, lungi dal credere quell'edifizio un soggiorno di viventi, ognuno l'avrebbe giudicato uno di quei cumuli artifiziali di terreno adoperati ne' tempi addietro per far coperchio ai sepolcri. Avendo Ravenswood picchiato alla porta della casupola, seppe che il custode de' morti era andato a nozze, perchè costui accoppiava le due professioni di giullare e di becchino. S'avviò quindi nuovamente alla Tana della Volpe, lasciando avvertiti quelli della casupola, che alla domane ei sarebbe ritornato per dar commissioni all'uomo dal doppio impiego, utile a vicenda a chi piangeva e a chi avea voglia di ridere.
Pochi istanti dopo l'arrivo di Ravenswood a questa osteria, vi giunse un corriere delMarchese per avvertirlo, che il suo padrone non poteva prima della mattina del successivo giorno raggiugnerlo; onde Edgardo che, fuori di tal circostanza, sarebbe andato nella sera stessa alla sua torre di Wolfcrag, risolvè di pernottare alla Tana della Volpe, per aspettar quivi il suo nobil parente.
" AML. Cor di bronzo ha costui? scava una fossa,
" E di canto ha vaghezza. ORAZ. É ministero
" Consüeto per lui. Che antica usanza
" Piega e tempra a sua voglia umano affetto. "
Shakespeare.
Tremende visioni interruppero il sonno di Ravenswood, e le ore di veglia ei trascorse turbato da amare ricordanze intorno al passato, agitato da timori sull'avvenire, nè si accorse in questa effervescenza d'idee, della durezza dell'unico materasso, su di cui stette adagiato, o dell'orridezza della stanza assegnatagli; primo forse tra i viaggiatori, che
avendo pernottato in quel miserabil canile, non si fosse lagnato la mattina sulla natura dell'alloggio; perchè il nostro corpo è delicato a proporzione della tranquillità dello spirito. Alzatosi di bonissima ora, e sperando dalla frescura del mattino quel sollievo che dal riposo della notte non avea potuto ottenere, s'avviò al cimiterio, lontano circa un mezzo miglio dalla Tana della Volpe.
Un leggier fumo turchiniccio, che incominciava ad innalzarsi dal tetto della casa ove stava il custode, contraddistingueva il soggiorno de' vivi da quello dei morti; onde Edgardo pensò che Mortsheugh fosse già tornato a casa e alzato da letto, e passando dinanzi al cancello del cimiterio, che trovò aperto, vide un vecchio che si affaccendava a scavare una fossa, e da quell'indizio lo giudicò la persona che andava cercando.
" Sarà questo il mio destino, meditava Edgardo, ch'io non abbia mai dinanzi gli occhi fuorchè scene di morte e lutto. Ma no; non voglio avere la debolezza di dar adito a simili idee, nè di permettere che s'impadroniscano del mio spirito; già la mia immaginazione le ha coltivate anche troppo. "
Il vecchio, accorgendosi di Ravenswood, che gli veniva incontro, interruppe il lavoro, e colle braccia appoggiate sulla sua vanga, guardava l'altro come in espettazione di udire che cosa si volesse da lui; ma vedendo che lo straniero continuava a tacere, aperse egli stesso un parlamento quale ai proprj mestieri addiceasi.
" Voi sarete un avventore che vien qui per un matrimonio, ne sono sicuro. "
" Chi può farvi creder così, amico mio? " gli chiese il sere di Ravenswood.
" Gli è perchè, se nol sapeste, mangio a due tavole, e adoperando a vicenda l'archetto e la vanga, ora assisto ai preliminari delle nascite, ora alle conseguenze delle morti; e mi basta un'occhiata per capire i bisogni di quelli che mi vengono a trovare. "" Questa volta nondimeno vi siete ingannato. "
" Possibile? soggiunse il bidello dei morti guardando il forestiere con maggiore attenzione. Eh! già, è tanto fragile la nostra vita!...... Aspettate; vi vedo sulle sopracciglia un segno..... qualche cosa in somma che può essere egualmente indizio di nozze e di cataletto. Basta! la mia zappa e la mia vanga sono ai vostri comandi, come il mio archetto e il
mio violino. "
" Vorrei, gli disse Edgardo, che apparecchiaste un decente funerale per una povera vecchia, di nome Alisa Gray, il cui soggiorno era a Craigfoot, nel parco di Ravenswood. "
" Alisa Gray! la cieca Alisa! É dunque morta finalmente? Anche questo è un tocco di campana che mi avvisa di far fagotto. Mi ricordo tuttavia, quando Hobby Gray condusse questa donna fra noi. Non era allora venuta in discredito; e per essere inglese, avea il grillo di guardarci tutti dall'alto al basso. Dov'è andata a stare adesso la sua superbia? - E da quando? "
" Da ieri a un'ora. Ha mostrato desiderio di essere sepolta qui vicino al cadavere di suo marito. Voi saprete ove sia! "
" Se lo so! Potrei nominare uno per uno tutti quelli che sono stati sepolti qui nel giro di trent'anni, e mostrare il sito ove sta il cadavere di ciascun d'essi. Ma converrà pensare a scavarle una fossa. Dio mi aiuti! Non ci vuol mica una fossa delle comuni per una tal donna; conviene che sia profonda almeno sei piedi; perchè, se è vera sol la metà delle cose che Alisa ha dato a dire di se in vecchiezza, certamente le sue commari, le streghe, sapranno farnela uscire per condurla seco a baccano. Ma ch'io faccia una fossa di sei piedi, o di tre, vorrei sapere chi mi pagherà? "
" M'incarico io di pagare tutte le ragionevoli spese. "
" Ragionevoli! Statemi bene ad udire. Già, la mia giornata per cavare la fossa; poi, la tassa della campana, benchè la nostra campana sia in pezzi; la cassa; la birra e l'acquavite per non lasciare a secco queste fatiche; in somma, non vedo che possiate farla sotterrare decentemente, come ne mostrate intenzione, a meno di pagarmi sedici lire scozzesi. "
" Eccole, ed anche qualche cosa di più. Abbiate dunque cura che il tutto sia eseguito onorevolmente. "
" Voi sarete, m'immagino, qualche parente suo d'Inghilterra, perchè ho inteso dire che abbia fatto un matrimonio inferiore alla sua nascita. Se così è, vi regolaste ottimamente lasciandola tribolare finchè è vissuta, come vi regolate ottimamente adesso col procurarle una decente sepoltura; perchè gli onori prestati ai defunti vanno più a vantaggio delle lorofamiglie che di loro stessi. Va bene! lasciar che i parenti si cavino, come possono, d'impaccio, e paghino il fio delle proprie pazzie finchè son vivi; ma sarebbe cosa contro natura il permettere dopo la loro
morte, che venissero sepolti a guisa di cani; il disonore cadrebbe allora sull'intero parentado. Quanto al morto, ciò non gli fa nè caldo, nè freddo. "
" Se non m'inganno, soggiunse Ravenswood, che delle filosofiche dissertazioni del grave becchino prendea non poco diletto, non vi piacerebbe nemmeno che si trascurassero le cerimonie degli sposalizj. "
Il vecchio, i cui grigi occhi erano tuttavia vivacissimi, li fisò in Edgardo con un sorriso che indicava aver egli compreso il senso di tale osservazione; ma ripigliando immantinente la sua aria di gravità: " Le cerimonie degli sposalizj! no certo che non le vorrei veder trascurate. Diamine! sarebbe un mancar di riguardo all'intera popolazione. Conviene anzi celebrarle con tutta la possibile pompa, nè risparmiare buoni conviti, unione d'amici, sonate d'arpa e di salterio, e in mancanza di questi antichi stromenti, la musica di flauto e di violino. "
" E ardirei dire, soggiunse Ravenswood, che il solo violino potrebbe tener vece di tutti gli altri. "
Il nostro guardiano del cimiterio diede nuovamente un'occhiata scaltrita ad Edgardo: " Certo; certo, rispose, quando vi sia chi sappia sonarlo bene. Ma voi mi parlavate della sepoltura di Hobby Gray. Eccola là in fondo, sotto la sesta pietra a mano manca, incominciando da quel monumento in rovina che fu innalzato per un Ravenswood; perchè, sebbene adesso non sia più il luogo ordinario dei loro sepolcri, sta qui una buona quantità di costoro; chè se gli abbia il diavolo quanti sono! "
" A quanto sembra, non siete grande amico dei Ravenswood. " Soggiunse Edgardo, non soddisfattissimo di questa benedizione dispensata per incidenza al suo nome e alla sua famiglia.
" Amico di questa genìa! E chi potrebbe mai esserlo? si fece a dire Mortsheugh. Finchè furono in auge per ricchezza e potenza, non sapeano prevalersene in bene; oggi, che tengono bassa la cresta, a nessuno importa se non la rialzano mai più. "
" Io non sapea che questa sfortunata famiglia eccitasse così poca compassione in paese. Vi concedo che è povera. Ma è questa una buona ragione per disprezzarla? "
" Eh! è una circostanza che fa qualche cosa, e credetemi. Qual mi vedete, non trovo in me nulla che dovesse poi farmi disprezzar tanto; eppure v'accerto, mi rispettano meno, ma meno assai che nol farebbero se abitassi una casa a due piani. Tornando poi ai Ravenswood, ne ho
vedute tre generazioni; e il diavolo mi porti, se ve n'è unache sia migliore dell'altre! "
" Ed io credea che godessero buona opinione in paese, " il lor discendente dicea.
" Quanto al vecchio lord, padre del Ravenswood morto ultimamente, continuò il bidello de' morti, senza far mostra di badare all'ultima osservazione d'Edgardo, io vivea ne' suoi fondi in tempo che io era ancora giovine e vigoroso, e potea sonare allegramente la tromba, che il fiato non mi mancava. Se mi parlaste poi di tromba marina, che ho udito sonare alla presenza de' Lôrdi di questi dintorni, non mi dava soggezione più di quel che possa darne ad un contadinello il suo piffero. Sfido chi mi pareggiasse nel dare il segno di montare a cavallo, o quello della battaglia. "
" Ma qual corrispondenza vi è mai, mio caro amico, fra tutte queste cose, e il defunto lord Ravenswood? " Disse Edgardo, spronato da un desiderio, assai naturale nello stato suo, di far ciarlare il vecchio musicante sulle cose che alla famiglia di Ravenswood riferivansi.
" Ve lo spiego subito. Ho perduto il mio fiato servendo questo Milord; perchè dovete sapere che io era trombetta al castello, e mi guadagnava il salario annunziando l'alba, l'ora del desinare, e il tramonto del sole, e divertendo la brigata in altri momenti del giorno. Fin qui andava bene la cosa. Ma quando venne in mente al Lord di mandare le sue milizie verso il ponte di Bothwell per dar battaglia ai wigh, che devastavano le nostre terre, pretese, o a torto o a ragione, che montassi a cavallo e seguissi gli altri. "
" Potea comandarlo, poichè eravate suo vassallo e suo servitore. "
" Suo servitore? sicuro; ma per avvisare che il pranzo era all'ordine, o che arrivava compagnia; non per incoraggiare a suon di tromba una turba di fanatici, affinchè preparasse allegramente i propri corpi ad essere pastura de' corvi. Ma pazienza fin qui! State ad udire quel che accadde in appresso, e mi direte poi, se posso dir bene dei Ravenswood. Partimmo dunque in una bella mattina della state, ai 24 di giugno 1679, perchè me ne ricordo, come se fosse ieri; si udiva lo strepito de' tamburi, gli archibusi luccicavano al sole, i cavalli camminavano in buon ordine, quando chi ci stava sopra sapeva condurli. Hackston di Rathillet difendeva il ponte di Bothwell colla fanteria armata d'archibusi e di carabine, di picche e di falci; la cavalleria ebbe ordine di passare il fiume a guado. Non ho mai avuta gran propensione all'acqua, ma molto meno
allora, vedendo sull'altra riva più migliaia di uomini armati che ci aspettavano per salutarci. Il vecchio Ravenswood stava a capo di tutti noi colla sciabolasguainata, e gridando con voce di tuono: avanti, avanti, seguitemi; come se ci avesse condotti ad una fiera. Era al retroguardo Caleb Balderston, che vive ancora, e giurava per Gog e Magog, di passare da parte a parte il primo che avesse sol volta indietro la testa. Mi era poi a fianco il giovine Allano Ravenswood, oggidì il defunto Lord, che con una pistola in atto di scattare, ed è stata una gran fortuna che non iscattasse, mi gridava all'orecchio: Sona, dunque poltrone! Sona, cane, vigliacco, o ti brucio le cervella. Figuratevi! mi rimaneva appena quanto fiato bastava per conservarmi l'aria dentro i polmoni. Certo che a tale scongiuro sonai la tromba; ma il canto di una gallina, quando ha fatto l'uovo, è anche miglior musica degli squilli che mandava allora il mio stromento. "
" Non potreste abbreviare un poco queste particolarità " soggiugnea Ravenswood.
" Abbreviarle? Andai a rischio di non poterle contare mai più, ed è per questo rischio che ho ragione di lamentarmi. Finalmente, eccoci tutti in mezzo dell'acqua, bestie ed uomini, sospingendoci gli uni gli altri, e avendo ognuno all'incirca perduta la testa nel modo medesimo. Dall'altra riva parea tutta una fiamma, tanto indiavolato era il fuoco che que' maladetti wigh faceano contro di noi. Finalmente il mio cavallo mettea piede a terra, quando un grande e grosso mascalzone.... Potrei vivere ancor dugento anni, e mi ricorderei quella fisonomia, un occhio di falco salvatico, una barba larga come la mia vanga.... non mi stava lontano tre passi, quando mi volse al petto l'estremità del suo lungo archibuso; io già mi tenea morto, allorchè per un effetto della divina misericordia, impennatosi il mio cavallo, caddi a sinistra, intanto che la palla mi fischiava a destra. In quel medesimo istante il vecchio Lord gli menò sul cranio un sì tremendo colpo di sciabola, che glielo spaccò in due parti, e lo sgraziato ebbe ad accopparmi cadendomi addosso. "
" Mi sembra però che il vecchio Lord vi prestasse in questa circostanza un servigio, e che dovreste professargliene obbligazione. "
" Dite davvero? Bel servigio! Prima espormi, volere non volere, ad un tale pericolo; poi farmi cadere addosso il corpo d'un dannato di wigh che pesava almeno dugento libbre. Il fatto è, che d'allora in poi ho perduto il fiato del tutto, nè posso far cento passi senza ansare come la vecchia rozza d'un molinaro. "
" E avrete forse perduto l'impiego di trombetta del castello? "
" Altro che perduto! Non mi restava tanto fiato da soffiare una paglia. Avea però una consolazione, ed era quella di vedermi mantenuti i miei salarj, il mio nudrimento eil mio alloggio, col solo obbligo di sonare a quando a quando il violino per divertire la compagnia, e se non fosse stato quell'Allano Ravenswood peggiore ancor di suo padre.... "
" Come? esclamò Edgardo, il defunto lord di Ravenswood, vi tolse quanto la liberalità del mio avolo.... volli dir di suo padre, vi aveva conceduto? "
" Sicuramente! Gettò ai cani tutto quello ch'egli possedeva, e ci lasciò in balìa di questo ser Guglielmo Asthon, che non dando mai nulla per nulla, mi scacciò dal castello in compagnia d'altri poveri diavoli, che vi trovavano, al pari di me, la sussistenza e l'alloggio. "
" Ma se lord Ravenswood beneficò i suoi subalterni sintanto che n'ebbe la forza, mi sembra ch'egli dovesse almeno aspettarsi per parte loro un po' di maggior riguardo alla sua memoria. "
" Voi siete poi padrone di pensarla come volete, rispose l'ostinato guardiano del cimiterio; ma non arriverete mai a darmi ad intendere, che egli abbia, regolandosi come ha fatto, adempiuti i proprj doveri, nè verso gli altri, nè verso se stesso. Non poteva forse regalarci a vita una casupola, un pezzetto di terra? É una bella giustizia questa, che ai miei anni, e co' miei reumatismi, io debba rimanermene in questo miserabil tugurio, soggiorno più conveniente ai morti che ai vivi, perchè Allano di Ravenswood non ha saputo amministrar con giudizio le proprie sostanze! "
" Pur troppo è vero, pensò Ravenswood; il gastigo del dissipatore non si limita ai patimenti suoi personali, e i danni che derivano dal suo fallo si estendono ancor più lontano. "
" Mi consolo unicamente d'una cosa, aggiunse Mortsheugh. Il giovine Edgardo, il presente sere di Ravenswood, pagherà il fio di tutto il male che ho ricevuto dalla sua razza. "
" Sì? Di grazia in che modo? "
" Dicono che sta per isposare la figlia di lady Asthon. Se arriva a mettere il capo sotto l'ala della moglie del lord Cancelliere, vi giuro che non ne ritira più il collo. Ch'io possa morire, se ne' panni suoi avessi mai presa una tale risoluzione! Non mi sarei mai abbassato dinanzi a quella superba femmina; e avrei avuto vergogna di far bollir la mia pentola
colle sue carità. Vedete dunque che non posso augurar nulla di peggio a questo giovine, a danno del suo onore e della sua tranquillità, quanto il vederlo congiunto in parentela co' nemici della sua famiglia, con coloro che ne usurparono i dominj, e hanno scacciato me dal castello nella stessa maniera che i suoi legittimi proprietarj. "
Cervantes, aggiustatamente osserva, che piace la lode, pronunziata anche dal labbro di un pazzo; e chela censura e gli encomj fanno impressione in noi, sebbene non teniamo in conto le opinioni su di cui si fondano. Ravenswood reiterò severamente al becchino gli ordini che ai funerali d'Alisa si riferivano, e si partì coll'amaro convincimento che le sue nozze con Lucia, se fossero accadute, avrebbero destate eguali idee di disapprovazione presso il ricco ed il povero, presso il nobile ed il borghese, come nell'animo di quell'ignorante ed egoista contadino le aveano eccitate.
" E mi sarò dunque avvilito a dar motivi di pensare e parlare così sopra di me, per espormi inoltre al rossor d'un rifiuto! Oh Lucia! gli è d'uopo che la tua fede sia pura e perfetta, siccome diamante il più apprezzato, se dee compensarmi del disonore, di cui stanno per opprimermi il contegno di tua madre, e l'opinione degli uomini! "
Alzando gli occhi vide il marchese di Athol, che giunto poc'anzi alla Tana della Volpe, e avendo inteso ove era andato il suo parente, venivagli incontro.
Dopo vicendevoli saluti, il Marchese si scusò con Edgardo per non avere potuto raggiugnerlo la sera innanzi. " Io ne avea l'intenzione, gli disse, ma ho scoperto un tale segreto che mi ha persuaso a differire alcun poco la mia partenza dal castello di Ravenswood. Son venuto a sapere certo amoretto celato, e benchè io dovessi fino ad un certo punto lamentarmi di voi, mio caro parente, che non me ne avete fatto cenno, essendo io in qualche modo il capo della famiglia....... "
" Con vostra permissione, Milord, rispose gravemente Ravenswood, vi sono oltre modo grato delle premure che vi piace prendervi a mio favore; ma non posso stare dall'avvertirvi, che sono io il capo della mia famiglia. "
" Lo so, lo so. Ciò è vero in senso strettamente araldico e genealogico. Quanto intendo dire si è, che essendo voi in tal qual modo sotto la mia tutela....... "
" Mi prendo la libertà di dirvi, Milord........ " rispondea Edgardo, che
interruppe il Marchese con un tuono da far temere non durevole la concordia fra i due parenti. Ma per buona sorte furono interrotti entrambi dal guardiano del cimiterio, che ansante corse a chiedere se i loro Onori, giunti all'osteria, bramerebbero un po' di musica, come compenso del cattivo desinare che sicuramente vi avrebber trovato.
" Non abbiamo bisogno di musica " rispose aspramente il sere di Ravenswood.
" Vostr'onore non sa che cosa rifiuti(rispose il giullare colla impertinente franchezza che è attributo solito di tal professione). Vi sonerò le più belle arie scozzesi, meglio che nol possa fare qualsisia altro musicante in un circuito di trenta miglia all'intorno; e accordo il mio violino inmen tempo che non vi vuole ad attaccare una vite a una bara. "
" Lasciateci in pace " disse il Marchese.
" E se vostro Onore è del nort della Scozia, come l'accento me lo dà a credere(continuò il musicante becchino), vi potrò sonare tutte le arie delle contee di Sutherland, di Caithness e del paese di Athol. "
" Ritiratevi caro amico; voi disturbate i nostri discorsi. "
" E se siete nel numero di quelli che si chiamano onesta gente, aggiunse sbassando la voce Mortsheugh, vi sonerò
- Viva il vero nostro re! -
ovvero
- La corona, retaggio degli avi
Agli Stuardi rendete, o Britanni -
Non si corre nessun pericolo. La padrona dell'osteria è donna prudente e ragionevole. Basta spendere in casa sua e pagarla bene, siate wigh, o Tori, non lene importa. Non intende nulla di quel che si dice, o si canta, e il suono dei dollari solamente le fa allargare le orecchie. "
Il Marchese, ch'era stato alcune volte sospettato di parteggiare segretamente pel re Giacomo, non potè starsi dal ridere, e gettò un dollaro al cantore guardiano de' morti, dicendogli d'andare a sonare il violino alla gente di servizio, se veramente abbisognava di uditori, ma di subito ritirarsi.
" Ebbene, signori miei, disse il becchino, vi do il buon giorno. Io avrò motivo di consolarmi pel dollaro che ho ricevuto, voi di rattristarvi per non avere udita la mia musica. Vado prima a terminare una fossa che ho incominciata; dopo di che andrò a procacciarmi l'altro mio pane, e a